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La Storia: chi è Rita

 

Ci piace riprendere il testo di Susanna Mattiangeli per dire a tutti e tutte che la nostra scuola ha un nome da femmina ed è dedicata a una bambina dagli occhi azzurri azzurri di nome Rita Borsellino che ha frequentato il plesso Ferrara (uno dei tre edifici che compongono l’istituto) quando abitava nel quartiere della Magione, insieme ai suoi fratelli, Paolo e Salvatore, anche loro alunni della nostra scuola. Nel nostro archivio storico si trovano anche i registri di classe che attestano la loro presenza negli anni cinquanta del secolo scorso. La famiglia aveva una farmacia in via della Vetriera, diventata oggi la “Casa di Paolo” per ricordare il fratello, un bravo magistrato che ha combattuto la mafia, insieme al suo amico Giovanni Falcone, anche lui ragazzino della Magione di cui resta una lapide che ricorda dove sorgeva la sua casa prima del bombardamento. Rita nacque il 2 giugno del 1945 ma lei – da grande- ha scritto un libro intitolato “Nata il 19 luglio”, giorno in cui il fratello Paolo fu ucciso nella strage di via D’Amelio. Sarà per questo che divenne una attivista, politica italiana, europarlamentare e simbolo dell’antimafia? Rita, crescendo, è sempre stata vicino alle iniziative della nostra scuola, grazie all’aiuto del Centro studi da lei stessa fondato. Ricordiamo, tra le varie iniziative, la piantumazione dell’albero Aylan e la mostra “C’era una volta la scuola”. Siamo felici che la nostra scuola (ex ICS Amari_Roncalli_Ferrara), sia intitolata a lei: ex alunna, donna tenace, vicina alla scuola e al nostro territorio, un esempio da seguire per le generazioni presenti e future. Nel programmare la nostra offerta formativa pensiamo a Lei, al suo coraggio, alla sua sete di verità e giustizia, e cerchiamo di coltivare -giorno dopo giorno- la democrazia, l’inclusione, la diversità come ricchezza, la collaborazione con il territorio e le famiglie. Solo unendo le forze, i fabbisogni e le idee potremo essere servizio funzionale e proattivo, ricordando e praticando il nostro motto che non cambia: “Prima delle parole, l’esempio”.